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11 Giugno 2020 [ITA]
RadioSpia Records presenta:
Hunkies: What Do You Think About This World?
L’etichetta pugliese RadioSpia pubblica il singolo di esordio della
band capitolina Hunkies: un interrogativo esistenziale assolutamente attuale.
Cosa ne pensate di questo mondo? In questo recente periodo ce lo stiamo chiedendo in molti. L’Uomo si pone domande e cerca risposte utilizzando da sempre la propria creatività e, analogamente, gli Hunkies si chiedono se l’umanità sarà mai capace di domare la propria tendenza auto-distruttiva, mentre ci suonano un bel blues-funk attuale e fresco, che infonde positività e ci fa battere il tempo.
Una coesistenza di fattori assolutamente fantastica, che ha convinto l’etichetta pugliese RadioSpia ad affrontare la produzione e a far girare l’interrogativo fra il pubblico, fra gli estimatori del buon rock sanguigno e attuale.
Questo singolo di esordio degli Hunkies punta, quindi, a contenuti immediati, analoghi all’urgenza del presente momento storico. E sarà la Musica, anche in questo caso, a saper trasmettere, meglio di milioni di parole, il tipo di futuro che siamo tenuti a riconquistare per noi stessi e per i nostri figli, dopo questa dura prova per l’intera Umanità chiamata Covid-19.
Il coordinatore dell’etichetta RadioSpia, il tecnico del suono Marco Maffei, afferma: “Gli Hunkies sono perfetti per vivere con dissimulata spensieratezza la ricerca di risposte importanti. Sono dei bravi musicisti e speriamo che la nostra etichetta possa portar loro la fortuna che meritano”.
Il singolo “Hunkies – What Do You Think About This World?” è da pochissimo in distribuzione su iTunes, Spotify, Apple Music, Google Play, Amazon, Deezer, YouTube e tutte le migliori piattaforme digitali musicali.
Per informazioni sulla pubblicazione: https://www.radiospia.com/radiospia-15-what-do-you-think-about-this-world/
Biografia:
Gli Hunkies si formano nel Marzo 2017 nell’hinterland romano con l’incontro tra Simone Nisom (chitarra e voce), Daniele Imperioli (basso e coro) e Alessio Milana (batteria). Il nome della band, dopo alcuni cambiamenti, prenderà una piega definitiva poco prima della pubblicazione di questo singolo per RadioSpia records. I tre fondono le proprie influenze blues e funk per esplorare nuove possibilità creative e sonore, con naturalezza e grinta, connubio di una musica intensa e divertente.
I concerti della band iniziarono nel giugno 2017 a Isola Del Liri, città famosa per il gemellaggio con New Orleans (capitale americana del Blues) e hanno poi toccato diversi importanti live club nel Lazio. Con la traccia 1 di questo singolo, gli Hunkies vinsero il premio “High Quality Artist” del Tour Music Fest 2018, tra i primi 20 di 7000 partecipanti.
Credendo che ogni musicista, con la propria musica, produca una proiezione di se stesso e delle proprie emozioni, la band suona brani originali con l’attitudine a messaggi universali.
Alessio Milana
Entra nel mondo della batteria all’età di 15 anni, da autodidatta. Successivamente studia presso una scuola locale e comincia le prime esperienze con alcune band. Dal 2015 al 2018 prosegue gli studi presso il Saint Luis College of Music di Roma, ampliando il proprio bagaglio culturale e musicale.
Daniele Imperioli
Inizia a studiare canto a 17 anni con Marta Capponi e poi con Titta Tani a Roma. Si innamora anche del basso e lo approfondisce con Silvio Assaiante.
Simone Nisom
Inizia a suonare la chitarra a 14 anni. Ha conseguito nel 2017 una laurea in Scozia con il titolo di Bachelor of Arts in Musica Moderna. Dal 2017 al 2019 ha insegnato chitarra presso la “Scuola di Musica Dimensione Suono” di Valmontone ed ora è docente e direttore tecnico presso la “New Music Academy” la quale ha ottenuto la convenzione con il Conservatorio di Latina.
Web (band): https://www.facebook.com/hunkiesband
26 Aprile 2017 [ITA]
RadioSpia Records e Damir Ivic presentano:
Giovanni Mastrangelo: Albert Camus
Nella città-deserto, crudele ma rassicurante, si suona in modo speciale
Dal 26 aprile in distribuzione internazionale, la decima pubblicazione dell’etichetta pugliese
RadioSpia è un viaggio musicale nella poetica del Premio Nobel francese.
Presentato nella sede dell’etichetta RadioSpia, con una doppia anteprima per Stampa ed operatori, ALBERT CAMUS rappresenta l’esordio discografico solista di Giovanni Mastrangelo: un’opera particolare, ricca di contenuti e spunti di riflessione, pubblicata in tutto il mondo il 26 aprile.
La presentazione è stata moderata dal giornalista musicale Damir Ivic, considerato attualmente uno dei più grandi esperti di musica indipendente in Italia, con diversi libri all’attivo e collaborazioni con Il Mucchio Selvaggio, Dissonanze, Soundwall, DNA concerti, Red Bull music ed altri. Lo stesso Ivic ha così definito la pubblicazione: “Espressività ai massimi livelli: nella qualità dell’esecuzione, nell’accuratezza della registrazione, nella forza narrativa della scrittura – elegante, evocatica, perfettamente calibrata”.L’opera, realizzata con la produzione artistica di Marco Maffei e suonata dallo stesso Giovanni Mastrangelo, insieme a Lucio Pentrella, Antonio Cicoria e Pierpaolo Gaudiano, rappresenta un viaggio musicale nelle riflessioni filosofiche e narrative di Camus, nei turbamenti dell’animo umano di fronte all’esistenza, con un sottofondo fatto di torrido ed insopportabile calore. Come un parallelismo fra le “città-deserto” delle estati pugliesi (tipo Foggia) e il deserto presente spesso nei suoi libri, il brano mette in musica la voglia di combattere e di affrontare l’assurdo dell’esistenza, definito dallo stesso Camus come “il divorzio tra l’uomo e la sua vita”. Una produzione durata circa otto mesi, con la quale RadioSpia ha voluto spostare ancora in avanti l’asticella della propria linea editoriale.
Ricordiamo che la mission dell’etichetta (nata nel 2012 e fortemente voluta dal sound engineer Marco Maffei) è porre in “relazione creativa” artisti pugliesi con “altri” artisti e con “altri” territori, in modo da coltivare uno stile espressivo unico e all’altezza dei mercati musicali internazionali.
Una tale vocazione ha già portato questi pugliesi a sinergìe con Andrea Chimenti, Dandy Bestia (Skiantos) ed altri nomi di spessore.
Gli invitati alla presentazione di Albert Camus hanno potuto ascoltare una esecuzione dal vivo dell’opera, interagendo con Damir Ivic, con la band e con la produzione. Hanno goduto anche di un ascolto del master audio di tipo immersivo (in surround), una scelta sonora che ne valorizza ulteriormente i contenuti artistici e stilistici.
Il progetto musicale (descritto dall’artista):
Alle nebbie parigine e soffocanti di J.P.Sartre ho sempre preferito i cieli abbacinanti e crudi che Camus descrive nel suo libro forse più conosciuto e letto: “Lo straniero”. È un meridione assolato e marino quello che il Nostro descrive spesso nei suoi libri, e questa visione in qualche modo ha forgiato la mia adolescenza e le sue estati sfiancanti. La sensazione d’un deserto crudele e familiare ad un tempo, torbido ma rassicurante, torrido e inevitabile e nello stesso tempo malinconico, come solo l’estate di Capitanata può esserlo. La mia città, durante gli anni ’80, si spopolava nei primi giorni di giugno con l’arrivo della bella stagione. Una città-deserto fatta su misura per chi rimaneva lontano dalle spiagge, con un senso di solitudine e di calore.
Non posso dimenticare certi pomeriggi estivi della mia memoria, in cui l’unica attività consentita dalla calura era quella di sfogliare pigramente le pagine d’un libro. Camus mi accompagnò in quelle interminabili giornate solitarie e, nell’arsura e nel calore, mi rimane impresso il suo riverbero del cielo sulla lama dell’arabo e l’insostenibile parossismo in cui l’assurdo irrompe per rovesciare per sempre il mondo indifferente e felice di Meursault (lo straniero).
Dal silenzio alla musica, il passo è breve.
Quando Marco Maffei, quasi un anno fa, mi chiese di scrivere un brano, era appunto estate. Non so come, ma a volte la famosa memoria involontaria proustiana può farci rivivere e sentire brani interi della nostra esistenza. È stato quindi il caso o un appiglio fortuito quello che ha generato il ritorno di quella sensazione passata, il riaffacciarsi di quel calore, di quella lieta malinconia che si è tradotta in musica ostile, ma rassicurante, come solo il deserto può essere (di Giovanni Mastrangelo).
“Il deserto stesso ha assunto un senso, è stato sovraccaricato di poesia.
È un luogo sacro per tutti i dolori del mondo” (A. Camus)
01 Marzo 2016 [ITA]
RadioSpia Records presenta:
Esposito Gennaro Panettiere Fornaro’s Blues Band: Ungheria
In un momento in cui tutti sembrano essere buoni, noi abbiamo deciso di essere l’errore
La nona pubblicazione dell’etichetta pugliese RadioSpia punta i piedi ed entra nel comedy rock europeo.
La pubblicazione, chiamata UNGHERIA, è stata presentata presso il Museo Civico di Foggia il 29 febbraio 2016, con una anteprima riservata alla Stampa e agli operatori, che ha coinvolto gli artisti ed i giornalisti in un interessante dibattito su musica e contenuti. UNGHERIA rappresenta il sunto di un lavoro iniziato tre anni prima, che ha unito una decina di artisti con l’obiettivo di fondere alcuni contenuti politici al comedy rock, caro a Frank Zappa, Skiantos, Elio e Le Storie Tese ed altri.
La label RadioSpia prosegue quindi la diffusione del “marchio di fabbrica”, dimostrando che la propria vocazione internazionale è compatibile anche con una produzione in lingua italiana.
Il Maxi-singolo UNGHERIA, pubblicato il giorno 8 marzo, è composto da 3 tracce:
1 – Ungheria: canzone che rappresenta un viaggio fra i suoni e le ideologie dell’Est Europeo del presente, del passato e (forse) del futuro.
2 – Sono Buono: versione del brano degli Skiantos, integrato da nuove musiche e testi, che ne ampliano il messaggio insieme al chitarrista Dandy Bestia, entrato per l’occasione nel gruppo.
[La versione originale di “Sono Buono” venne pubblicata nel ‘79 nel terzo album della storica band bolognese, chiamato “Kinotto”. Anche Vasco Rossi, nel 2009, dichiarò di voler incidere in brano, ma i nostri EGPFBB lo hanno battuto sul tempo].
3 – Ungheria (director’s cut): versione alternativa che esaspera il viaggio, facendolo cominciare e terminare rigorosamente in Puglia.
“13 minuti che nessuno saprà mai ripetervi”.
La band:
Esposito Gennaro Panettiere Fornaro’s Blues Band è uno strano insieme di artisti sparpagliati per la Penisola, che proviene dal punk, dalla classica, dall’electro, dal dadaismo, dal folk, dal reggae e dai Marx Brothers, che affronta contenuti importanti, come una vera band, senza sapere se avrà mai voglia di esserlo sul serio.
EGPFBB comprende Valentino Corvino, noto violinista e compositore di colonne sonore e musiche per teatro, lo stesso Marco Maffei, sound engineer di studio e live che ha prodotto artisticamente il disco con Corvino ed ha imbracciato alcune chitarre, Dandy Bestia, il leggendario chitarrista degli Skiantos che suona in “Sono Buono”, Pierpaolo Gaudiano al basso e al sax, Alessandro Lo Storto alla batteria, Galileo Rigenerato alle percussioni, Corrado Rainone e Michele Pensato alle declamazioni e al canto. Hanno partecipato alle registrazioni anche Antonio Bucci degli Pseudofonia all’ukulele, il coro di bimbi “Ketchup Coro” ed un coro di voci pugliesi.
“… Ma sono andato in Ungheria, non ho seguito quella via. Ho conosciuto tanta gente ed ho aperto la mia mente…
[ENG]: … But I went to Hungary, I did not follow that path. I met so many people and I opened my mind … “
Note esterne sulla pubblicazione:
Esposito Gennaro Panettiere Fornaro’s Blues Band = è davvero inutile tapparsi le orecchie.
E’ un po’ come pregare lo specchio di rifletterci su, invece di riflettere.
Quel che deve essere è. Ineluttabile. Ed è davvero inutile tapparsi le orecchie.
Perchè poi? Credete di aver già ascoltato tutta la musica? Presuntuosi.
Credete che l’andazzo blando dal panorama nazionale non dia adito a nessuna possibile novità? Oziosi. La band è il risultato di musica che incontra non-musica, del sud e del nord compressi nello stesso cuore, del tempo spremuto e del tempo perso, dello yin che rigetta lo yang e poi piange. E’ un campanello di bicicletta che, perentorio, afferma: “Suonai domani”.
Le figure che suonano sono quelle di Valentino Corvino, violinista e co-produttore, di Galileo Rigenerato e di Alessandro Lo Storto, batteristi vicini e lontani, di Pierpaolo Gaudiano, bassista dal 79 DC. Le silhouette proiettate sulla parete da una candela all’essenza di zenzero e pancetta sono quelle di Michele Pensato e Corrado Rainone, cantanti, professionisti e declamatori apprezzati altrove. Il casus belli, la microscopica goccia che fa traboccare il vaso, è quella di Marco Maffei, sound engineer, connettore e produttore. La miccia. L’innesco. L’esplosione. Dai che poi tornate a casa: un brodino e a letto. Prima, però, è davvero inutile tapparsi le orecchie. Vi aspettano. (Nota di Lapillo Greve, giovane teorico soddisfatto).
04 Gennaio 2016 [ITA]
RadioSpia Records presenta:
”Sis Felix: Motionless Thinking”
L’ottava pubblicazione dell’etichetta RadioSpia vuole scrivere una
nuova pagina di post-punk internazionale, partendo proprio dalla Puglia.
Il giorno 6 gennaio 2016 verrà ricordato anche come il debutto discografico dei Sis Felix con il singolo chiamato “Motionless Thinking“, il risultato di una produzione sensibile, che riassembla i toni della dark-wave cari agli anni ’80 e che dona alla band una dimensione assolutamente moderna e personale. Il singolo contiene due brani (“Motionless Thinking” e “Sorrow”), che per 8 minuti martellano l’anima, inquietano e imprigionano la mente dell’ascoltatore, fino a liberarne le paure. Con questa ottava uscita, l’etichetta RadioSpia dimostra che la Puglia non è più soltanto la patria di tematiche rurali o campestri, ed è giunto il momento di rivendicarne un ruolo internazionale collegato anche alla produzione di altri generi musicali.
Biografia:
I Sis Felix nacquero per la prima volta nel 1985 da un’idea di Roberto Pellicano (il cantante) e di Sandro Brescia (il bassista), sulla scia della passione per la musica post-punk e dark, per condividere quelle sonorità in Puglia. In quegli anni, i due coinvolsero musicisti (in seguito affermati) come Antonio Tosques, Lucio Pentrella e Leo Marcantonio. Nel 1987 la band auto-produsse un demo tape che ebbe buone recensioni e che la collocò tra le nuove leve del rock italiano, ma il gruppo si sciolse.
Nel 2012 si riformò intorno a Roberto e a Sandro, ma con altri musicisti: Giuliano Parisi (chitarra), Giuseppe Mallardo (chitarra), Matteo Mucciarone (già batterista dei primi Pseudofonia) e Davide Cavallo (tastiere).
Dopo aver ripreso l’attività live prevalentemente nella città di origine, la band venne notata dal responsabile della label RadioSpia, già fan del gruppo negli anni ’80; i 7 insieme, così, cominciarono la produzione di due nuovi brani, “Motionless Thinking” e “Sorrow”, incentrati su una imprigionante ricerca di risposte agli interrogativi esistenziali.
Le canzoni esibiscono una martellante inquietudine ed un’oscurità proprie della dark-wave, attualizzate con soluzioni sonore più contemporanee. La band e la produzione, dopo mesi di lavoro, hanno dato vita ad un equilibrio sonoro preciso e corposo, che riporta al presente Joy Division, The Cure e David Bowie senza scopiazzare nessuno di loro. Un codice musicale moderno che sublima gli angoli bui di ciascuno di noi e che si propone come una raggelante soluzione. “Solutions vanishing in the void” (da Motionless Thinking), “Will this oblivion ever end” (da Sorrow): frasi che celano una sofferenza dello spirito a volte insopportabile.
Note di produzione:
“Quando gli interrogativi esistenziali diventano irresolubili e ossessivi, essi tormentano e martellano l’anima, inquietano e imprigionano la mente”.
“Con il loro esordio, i Sis Felix colgono l’essenza profonda della realtà ed il continuo interrogarsi sui propri desideri, ma avvolgono ed esorcizzano le paure con questi due brani post punk / wave, che terminano con una soluzione: Fermarsi per poi avere il vigore di ripartire”.
02 Ottobre 2015 [ITA]
Madame Butterfly and Mr. Bear: ecco il
videoclip che parla di incomunicabilità
Il primo video della band, prodotta da RadioSpia records,
punta il dito sulla difficile interazione tra le diversità
È stato appena divulgato il primo videoclip ufficiale della band pugliese “Madame Butterfly and Mr. Bear”, dal titolo “My Blue-Eyed Guy (Acoustic Cocktail Version)”. Il brano, contenuto nel loro ultimo EP omonimo, è una dolcissima ballata con la chitarra di Vincenzo Mascolo e la voce di Valery Mai. In una atmosfera sospesa nel tempo, il video fa emergere la difficoltà di comunicazione fra esseri differenti, anche quando questi tentano di assomigliarsi. Anche quando tentano di amarsi.
In una trama apparentemente immobile, si intravede una sofferenza dal passato, causata dall’aver voluto mutare la propria natura, umana o aliena, per poi veder fallire inesorabilmente il proprio sacrificio. “So, it’s the end, without a beginning…” – recita il brano.
Il team che ha collaborato al video, prodotto da RadioSpia records, è formato da Gianluigi Carella (regista e videomaker), Marco Maffei (produttore e co-regista), Samuele Romano (fotografo e videomaker), Mariagrazia Speranza Poliseno (trucco ed effetti speciali), Vincenzo Mascolo, Valeria Maielli (Band) e Johnny Tyler (nome d’arte de l’Alieno).
Il video è su YouTube al link: https://youtu.be/jpomWeJQhh0.
09 Febbraio 2015 [ITA]
Se Carl Orff fosse vivo, come farebbe suonare
i Carmina Burana nel 2015?
L’etichetta discografica pugliese RadioSpia pubblica un album collettivo che deriva da
una visione: il desiderio (e la presunzione) di rendere attuali i Carmina Burana.
È appena uscito “One Carl Is Undead: An Ideal Today For Carmina Burana”, che è la risposta ricercata per ben due anni dai creativi di RadioSpia, insieme ad artisti di diverse parti d’Italia.
Si tratta di un album di nove tracce che unisce sapientemente una orchestra sinfonica ed un coro di oltre 40 voci con interpretazioni, manipolazioni e musiche elettroniche di artisti italiani, fra i quali l’icona rock-wave Andrea Chimenti, il poliedrico violinista Valentino Corvino, la geniale Alba Francesca Battista ed altri abili artisti e Disc Jockey. Il risultato è un percorso sonoro di 35 minuti dal respiro moderno ed internazionale..
I Carmina Burana, prima del 2015.
I Carmina Burana sono una raccolta di testi poetici medievali dell’XI e del XII secolo, prevalentemente in latino, tramandati con un manoscritto contenuto in un codice miniato. Essi includono quattro sezioni che scrutano in profondità la condizione terrena, rappresentando un’umanità che vive tra i rovesci della Fortuna, le passioni, le gioie conviviali, la brama di ricchezze e la corruzione. Per questo motivo, il mondo medioevale, con il suo interrogarsi sulla natura e sui destini dell’uomo, non appare poi tanto diverso da quello contemporaneo, nell’affermare che “tutto corre dietro al denaro” e che “non c’è più spazio per Dio”.
“O Fortuna”, che ha un ruolo determinante nell’album “One Carl Is Undead…”, è forse il testo più conosciuto dei Carmina Burana. Scritto da autori goliardi e cosiddetti “studenti girovaghi” (clerici vagantes), esso spiega come la sorte, da favorevole, possa diventare avversa e quanto essa comandi su qualunque elemento umano: “O Sorte, come la Luna mutevole, sempre cresci o decresci (……)”.
Tra il 1935 e il 1936, il tedesco Carl Orff scrisse delle musiche su alcuni testi dei Carmina Burana, realizzando la famosa ed omonima cantata scenica, basata sul concetto del giro della Ruota della Fortuna: sulla prima pagina dei Carmina latini, infatti, è rappresentata una ruota con quattro re e quattro diverse “posizioni di comando”: “Regno” (Sto regnando) per colui che è sopra la ruota; “Regnavi” (Ho regnato) per la figura a destra; “Sum sine regno” (Sono senza regno) per la persona schiacciata dalla ruota e, infine, “Regnabo” (Regnerò) per il futuro re sulla sinistra.
Dal 2015, grazie all’impegno di questi artisti italiani, esisteranno anche i “nuovi” Carmina Burana, chiamati “One Carl Is Undead: An Ideal Today For Carmina Burana”.
La visione che ha innescato la miccia per One Carl Is Undead:
Prologo. Primavera del 2013.
Mentre passeggio fra i vicoli della periferia, ho una visione. Mi compare davanti un vecchio signore dall’aria elegante, con una bacchetta da direttore d’orchestra ed una borsa grigia in mano, e mi dice: “Voglio che tu pubblichi la musica che io avrei voluto fare in vita, se solo avessi avuto gli strumenti adatti. La mia opera, infatti, risentì delle limitazioni timbriche proprie di quel momento storico. Voglio che tu faccia la cosa insieme a questi artisti” e mi suggerì un elenco di una decina di musicisti, in parte di mia conoscenza.
Aggiunse: “Il mio nome è Carl” e, mentre gli chiedevo cose tipo “come faccio?“, egli scomparve.
Dopo qualche giorno, un vecchio amico ora direttore d’orchestra, mi chiedeva di registrare un suo concerto. Avrebbe eseguito i Carmina Burana.
Dopo la registrazione, collegai i due episodi e chiesi conferme: chiesi al direttore di utilizzare due frammenti della esecuzione, per “farne un disco sperimentale“. Mi disse di si.
Allora contattai tutti gli artisti suggeriti da Carl, raccontai la visione e chiesi loro di ispirarsi ai due frammenti orchestrali, andando musicalmente e timbricamente anche oltre di essi. Mi dissero di sì. Con somma conferma, ricevetti, nel giro dei due anni successivi, otto piccoli capolavori, che sembrano guidati da una mente esoterica.
Li ho poi curati come delle piantine sacre in un orto botanico speciale. Ne ho assecondato il suono favorendo le indicazioni di Carl: un genio della musica ancora desideroso di essere fra i vivi.
All’inizio di questo inverno, mentre pensavo alla data di pubblicazione, il vecchio mi riapparve dicendomi: “Ben fatto, ora siamo nel 2015 e nulla sarà più come era prima. La musica è cambiata“. Poi svanì, ma io so che egli è dentro l’opera.
Fra gli artisti coinvolti nell’album, cito Andrea Chimenti, Valentino Corvino, The Alpha States, Alba Francesca Battista, Emanuele Menga, Andrea Ruscitti, Domenico Montino e la bacchetta e la borsa grigia del vecchio Carl.
Con tutti loro abbiamo utilizzato strumenti eterogenei: una vera orchestra sinfonica ed un coro con oltre 40 voci, diversi software di gestione e sintesi del suono, bassi elettrici, percussioni, violini, sintetizzatori analogici e DJ equipment.
Ecco a voi la release #07 di RadioSpia Records: One Carl is Undead – An Ideal Today For Carmina Burana! (Marco Maffei, produttore)
20 Novembre 2014 [ITA]
Videoclip di “The Alpha States & Andrea Chimenti: Ashes to Asheses”
Forse è un viaggio in un possibile futuro. Certamente rappresenta un percorso e i percorsi sono a volte incomprensibili. Non ha la pretesa di creare nuove leggi nell’universo, ma arriva dritto dalle viscere, dalla cenere. “I am happy, hope you’re happy too…”
Link al Videoclip di “The Alpha States & Andrea Chimenti – Ashes to Ashes“
05 Novembre 2014 [ITA]
L’ 8 Novembre 2014, RadioSpia Records pubblica “My Blue-Eyed Guy”,
il nuovo EP di Madame Butterfly and Mr. Bear
In uscita il secondo lavoro discografico della band pugliese,
con influenze pop-folk-rock care agli americani
Ad un anno dal loro esordio, ecco la nuova pubblicazione di Madame Butterfly and Mr. Bear, un nuovo traguardo nel loro percorso evolutivo, in cui si rivelano con un genere musicale fresco, compatto ed attuale. “In questo nuovo E.P. – dice Valery Mai, cantante della band – mostriamo una insolita impronta pop che sorride anche al folk. Attraverso il lavoro e il confronto con i musicisti e il produttore, valorizziamo in modo nuovo i nostri messaggi musicali”.
La Band: Madame Butterfly and Mr. Bear sono un duo composto da Valery Mai (voce e metallofono) e da Vincenzo Mascolo (voce e chitarra), che nasce in Puglia nel 2010 e che basa le proprie canzoni sulle esperienze di vita. Afferma Vincenzo: “La nostra musica si propone di entrare nell’intimo dell’ascoltatore, avvolgendolo in un suono caldo e rassicurante”.
Forti di un’intensa attività live, nel 2011 sono ospiti musicali del programma radiofonico RadioSpia (prima che diventasse una etichetta discografica), nel 2013 vincono la competizione nazionale “Win a hit at Mastering.it” (con il consenso di giurati del calibro, tra gli altri, di Andrea Chimenti e Valentino Corvino). Da qui, incidono il loro brano “What a Wonderful”, che sarà poi prodotto dalla stessa RadioSpia Records a dicembre, suscitando un interesse crescente in ambito internazionale, soprattutto negli U.S.A. Nel 2014 la band suona come gruppo spalla in alcuni live pugliesi dello stesso Andrea Chimenti e, nel frattempo, incide questo nuovo E.P., “My Blue-Eyed Guy”, il cui tema principale tratta di un singolo incontro mai più ripetibile tra due persone, esprimendo in musica il sottile rimpianto nato da ciò che non succederà mai fra i due.
La Produzione: L’etichetta RadioSpia nasce nel 2012 dalle ceneri di un format radiofonico indipendente ed omonimo (prodotto dal sound engineer Marco Maffei fra il 1998 e il 2011), con il quale condivide gli stessi ideali di valorizzazione e di diffusione dei talenti verso il Mondo. Le pubblicazioni della label, sei in meno di due anni, guardano ad un mercato prevalentemente internazionale ed affrontano la produzione di musica rigorosamente come arte e non come tendenza.
L’EP: La prima canzone, “My Blue-Eyed Guy”, racconta di un’esperienza quasi onirica, di un incontro unico che si trasfigura nel desiderio di qualcosa che, invece, finisce senza aver avuto mai un inizio; il tutto in una musicalità con forti influenze dal pop nord-europeo, ma che ammicca esplicitamente al folk d’oltreoceano.
La 2a traccia è “What a Wonderful” (il loro primo singolo, già apprezzato negli U.S.A. e qui riproposto), una melodia accattivante che cela un sottile senso di ironia verso l’ipocrisia della vita “patinata”.
A seguire, una “Acoustic Cocktail Version” di “My Blue-Eyed Guy”: la chitarra acustica di Vincenzo e la voce di Valery Mai. Dolce e minimale.
Last but not least, la ‘chicca’ di chiusura, “I Don’t Wanna Trust (Live at RadioSpia Party, 22nd apr, 2011)”, registrata durante il The Final Party di RadioSpia (quando era un programma radio). I Mb & Mb parteciparono al concerto finale, insieme ad oltre 50 artisti musicali e visuali (tra cui Tavola28, Valentino Corvino, Pseudofonia, Guido Pensato, Shoe’s killing worm, Mario De Vivo, etc…). Il concerto si tenne presso il teatro ODA, a Foggia, in Puglia.“La traccia è, quindi, un documento raro ed importante”– riferisce Marco Maffei – Quando i Mb & Mb furono nostri ospiti nel programma radio, avevano appena iniziato la loro avventura musicale. E’ bello che il futuro ci abbia visto ancora insieme, ma in una dimensione più ampia”.
L’EP è disponibile su iTunes, Amazon, Google Music, Spotify, Cd Baby, Deezer e tutte le moderne piattaforme di distribuzione via internet.
– Ulteriori informazioni sulla pubblicazione: www.radiospia.com/radiospia-06-my-blue-eyed-guy/
– Pagina Facebook della band: www.facebook.com/madamebutterflyandmrbear
[approfondimento]
Intervista alla band:
Risponde Valery Mai (voce, metallofono):
D- Parlaci dell’evoluzione stilistica in atto nella band
R- Il duo è nato suonando con una forte impronta folk che sorride al pop. In questo nuovo EP, invece, abbiamo mostrato una insolita impronta pop che sorride anche al folk. Attraverso il lavoro e il confronto con i musicisti e con il produttore, abbiamo indossato una veste che valorizza in modo nuovo i nostri messaggi musicali. La nostra volontà è che l’evoluzione del gruppo attraversi nuove sperimentazioni, sempre libere da condizionamenti commerciali.
D- Parlaci del tuo rapporto con la musica
R- Ho sempre amato la musica fin da piccola! Il mio primo grande amore musicale straniero, intorno ai quattordici anni, fu Bryan Adams: studiavo e disegnavo di notte con la sua musica.
Concerti e cd? Li intercettavo per vincerli in radio! Tra i piu’ bei concerti vinti, ricordo quello di Daniele Silvestri. Tra i miei artisti preferiti, Phil Collins, Michael Bolton, Lene Marlin, The Corrs, Enya, Alanis Morissette, Cranberries, Madonna, Roxette.
Da piccola percepivo il canto come una cosa piacevole ed intima: cantavo nella mia stanza, sottovoce per non disturbare, usavo il rumore dell’acqua come sottofondo musicale e scrivevo pensieri intimisti in inglese, come fossero testi di canzoni.
Odiavo la diamonica della scuola, sognavo un pianoforte a coda, ma poi fui conquistata dal Glockenspiel (‘il metallofono’), che ho suonato in “My blue-eyed guy”.
Risponde Vincenzo Mascolo (chitarra, voce, composizioni):
D- Che aspettative ci sono nel progetto Mb & Mb?
R- La nostra musica si propone di entrare nell’intimo dell’ascoltatore, avvolgendolo nel nostro suono caldo e rassicurante.
D- Com’è il panorama musicale della tua zona, in questo momento storico?
R- Purtroppo, in Italia – un tempo “madre della cultura” – al momento c’è poca attenzione alla musica. Ma la voglia di esprimersi è una necessità viscerale, quindi spero che questo periodo buio “comprima” gli artisti italiani così tanto da convertire l’energia negativa in musica eccellente.
Risponde Marco Maffei (produttore per RadioSpia records):
D- Qual è l’impatto di Mb & Mb sul mercato estero, rispetto a quello italiano?
R- Il gruppo ha dimostrato di avere un mercato di tipo mondiale, ma di essere particolarmente apprezzato negli U.S.A., soprattutto nel Texas e dintorni. La cosa ci ha piacevolmente colpito e dimostra che la musica di qualità, prodotta in modo credibile, può non avere confini.
D- Perché inserire anche una traccia live, proveniente dal vecchio programma radio?
R- Perché è un documento raro sui primordi, sia della label che della band. Quando i Mb & Mb furono nostri ospiti nel programma radio nel 2011, avevano appena iniziato la loro avventura musicale. E’ bello che il futuro ci abbia visto ancora insieme, ma in una dimensione più ampia.
03 Ottobre 2014 [ITA]
RadioSpia presenta
“Pseudofonia: KUNZ (2014 Remaster edition)”
IL DISCO
L’ 8 agosto è uscito per RadioSpia KUNZ (2014 Remaster edition), la ri-edizione migliorata del primo introvabile EP degli PSEUDOFONIA, storica band foggiana che ha fatto storia nel decennio 1995/2005, portando in giro per la penisola un folk fatto di temi come l’emigrazione, la malavita, la terra, senza mai scivolare nella caricatura del folk, ma restituendo un senso sovra-musicale a questa forma originale di scrittura.
Dopo 15 anni, KUNZ viene ora ripubblicato dalla label RadioSpia, in una versione ri-masterizzata ed arricchita di una traccia live, operazione curata dallo stesso produttore e sound engineer del 1999, Marco Maffei. Un lavoro di tre mesi che include un parziale restauro dei brani e l’inserimento di una bonus track registrata dal vivo (Alla Fiera dell’Est).
Sarà questo un primo passo per un ritorno sulla scena della band?
“KUNZ è un disco fresco scritto da giovani, senza filtri e senza aspettative esterne né artefatti particolari” – spiega Antonio Bucci, storico componente, compositore e autore degli Pseudofonia – “Oggi, quando scrivo qualcosa, penso al fatto che non debba assomigliare troppo a ciò che ho già fatto, penso all’importanza del testo e all’utilizzo minimale degli strumenti, così da ritrovarmi spesso con un pugno di mosche in mano e a dover ricominciare daccapo. (…) Negli anni scorsi le piccole etichette riuscivano a barcamenarsi grazie ai concerti; con minimi investimenti riuscivano a monetizzare con i live e questo garantiva un po’ di afflato e di soldi per le produzioni a venire. Oggi le possibilità e gli introiti derivanti dai concerti sono molto ridotti. (…)“.
CHI SONO GLI PSEUDOFONIA
Gli Pseudofonia sono nati nel 1989 come gruppo musicale studentesco dell’Istituto d’Arte di Foggia, in Puglia. Dopo i primi anni ricchi di sperimentazioni sonore, che portarono alla registrazione di una serie di demo-tape, la band iniziò a partecipare a varie rassegne acquistando sempre maggiore sicurezza nel proporre una genere musicale caratterizzato da una miscela di reggae, ska, colonne sonore e canzone d’autore. Tra Puglia e Jamaica, una sorta di patchanka rielaborata, con testi a sfondo sociale e racconti surreali, tra vernacolo e italiano, che li portò ad una serie di vittorie e riconoscimenti in concorsi nazionali (Sonica a Catania, Arezzo Wave, Ritmi Globali, Folkcontest, partecipazione al Festival Interceltique de Lorient, Premio Enzimi di Primavera del settimanale Musica de La Repubblica).
Nel 1999 uscì il primo disco, un E.P. dal titolo KUNZ, che venne recensito entusiasticamente da diverse testate musicali quali Il Mucchio Selvaggio, Buscadero e Rock Sound.
Nel marzo del 2001 vide la luce il loro primo cd, “Tapirulant”, e nel 2004 invece pubblicano l’ultimo lavoro: “Piccole vite da decifrare”, che ha raccolto ampio favore di critica e pubblico.
L’intensa attività live di questi anni ha portato la loro musica in tutta Italia e in diverse trasmissioni radio e tv. La band ha momentaneamente sospeso la produzione, ma non il marchio Pseudofonia.
PERCHÉ UN REMASTER di KUNZ
Lo abbiamo chiesto a Marco Maffei, ideatore e curatore del progetto e mente e cuore di RadioSpia: “Perché ho sentito il dovere di recuperare un tale patrimonio musicale della foggianità per renderlo disponibile in tutto il mondo. Nel periodo 1995/1999 la città di Foggia vedeva in embrione diversi movimenti culturali, fra i quali quello del ‘genere Pseudofonia’. Movimenti autentici, originali e intrisi di entusiasmo e voglia di costruire qualcosa di buono. ‘Kunz’ è uno dei più rappresentativi“.
NOTE PER L’ASCOLTATORE
La ciliegina. Siamo nel 1998, gli Pseudofonia suonano al concerto cittadino del 1o Maggio. Interpretano una loro versione del brano Alla Fiera dell’Est di Angelo Branduardi. Questa versione ha valore storico: è particolare ed è stata registrata dal vivo, durante forse l’ultimo dei live del 1° maggio organizzati direttamente dai Sindacati CGIL CISL UIL nella città di Foggia. Negli anni che seguirono, nel giorno della Festa del Lavoro, i sindacati si dedicarono ad altri interessi e, chi organizzò altri “Concerti del 1° maggio”, probabilmente provava nostalgia per i concerti e poca fantasia per le date sul calendario.
July 2nd, 2014
Recensione di “Live Unplugged & Yuri Recital”
Live Unplugged & Yuri Recital: parole che ardono tra la terra ed il cielo.
In una quieta notte sotto un cielo stellato, immersi nel silenzio della campagna pugliese, la brezza estiva che muove le fronde degli alberi e lanterne tra i rami, lontani dalle fatue sollecitazioni dello show-biz,
Andrea Chimenti ha presentato per la prima volta il suo Yuri, senza effetti speciali, ma solo con esagerata passione, come fiamma che arde tra la terra ed il cielo. Assistere alla data zero di un progetto artistico è sempre emozionante, ma il Live Unplugged & Yuri Recital di Andrea Chimenti ha generato energie particolari, in grado di raggiungere angoli dell’anima remoti. Non un semplice reading e non solo un live, ma un viaggio intenso, vorticoso, nell’immaginifico mondo narrativo di Chimenti; un artista fortemente ispirato, un delicato guerriero, che cerca di combattere l’appiattimento musicale e culturale di giorni feroci ed inermi. Una battaglia pacifica e silente, la sua, ma inarrestabile e coerente, che dura da ben 12 album.
Ma le tante canzoni non sono bastate a contenere le ‘fantasticazioni’ che gli girano in testa e questa volta ha cercato la forma più ampia del romanzo per raccontare la storia di Yuri, incarnando in esso il sentimento di un’ intera generazione di giovani, depredati, senza riferimenti, senza voce, senza memoria ma, nonostante tutto, vivi.
Una riflessione poetica, tratteggiata come una favola contemporanea che colpisce dritta alla pancia… e poi al cuore, attraversando gli strati più spessi ed impenetrabili dell’animo umano, passando per la tristezza e la rabbia per un presente che a volte non sembra contemplare un futuro, questa storia arriva fino al cuore delle cose, con l’intento sacrosanto di cercare una speranza, forse proprio in quel sentimento di resilienza che spinge nella ricerca di nuovi orizzonti.
Chimenti, come un bravo affabulatore, ci accompagna con la sua voce profonda e penetrante, in questo viaggio tra le pagine del suo Yuri, passando dalla chitarra al piano, coadiuvato da alcuni musicisti che orbitano attorno alla Label foggiana RadioSpia (Madame Butterfly & Mr. Bear, Lucio Pentrella, Giovanni Mastrangelo, Roberto Pellicano, Alessandro Lo Storto), che hanno messo a disposizione la propria professionalità per ricalcare i contorni emozionali di questo spettacolo. In un’alchimia di suoni e atmosfere, dietro la quale si cela il lavoro di Marco Maffei, professionista del suono dall’attenta sensibilità artistica (nonché ideatore dell’evento), complice la splendida cornice della masseria foggiana Tenuta Fujanera, tra melodie che scatenano tempeste di fiori e parole che scorrono come petali di rose sull’acqua, è facile lasciarsi cullare e perdersi come naufraghi nell’oceano poetico di Andrea Chimenti. (Valerio Carangella, giornalista).
17 Giugno 2014 [ITA]
ANDREA CHIMENTI IN ARRIVO A FOGGIA
CON ‘LIVE UNPLUGGED & YURI RECITAL’
Parte dal capoluogo dauno un viaggio tra musica e parole,
con l’artista alle prese con un film e un libro appena uscito.
Live Unplugged & Yuri Recital, di Andrea Chimenti è un nuovo progetto che parte martedì 24 dal nord della Puglia. Un tour ideato dall’etichetta foggiana RadioSpia, che vede la spiccata sensibilità del noto cantautore confrontarsi con musica e letteratura, nella prima parte di un tour che si appresta a girare tutta Italia.
Chimenti, leader dei Moda, uno dei gruppi capostipiti del rock italiano con Litfiba e Diaframma, è anche al suo esordio letterario con ‘Yuri’, romanzo fresco di stampa edito da Zona.
Il cuore del libro sono il Terrore e l’Amore: il Terrore riferito alla assenza di memoria, al pericolo di soccombere durante il viaggio della vita, il Terrore di perdere anche il posto in cui riporre i propri sogni, mentre l’Amore è quello per il sogno stesso, per le storie impossibili e per la vita… come la sfida stessa di cominciare questo evento nella piazza pugliese, con una tre giorni ricca di appuntamenti.
Si comincia martedì 24 giugno alle ore 18, con la presentazione di ‘Yuri’ presso la Libreria Mondadori, insieme a Tony Di Corcia e si prosegue poi con una cena con l’artista, su prenotazione, presso il ristorante Fuori Squadro, condita anche da gradite sorprese. Mercoledì 25 è la volta di Tenuta Fujanera, dove musica e brani di una immensa bellezza vedranno Andrea Chimenti in una intensa esibizione live, con l’opening di Madame Butterfly and Mr. Bear e gli interventi musicali di Roberto Pellicano, Giovanni Mastrangelo, Lucio Pentrella, Alessandro Lo Storto ed altri, parte della scuderia di RadioSpia.
Si replica giovedì 26 giugno, a Siponto, presso il Circolo ‘Sporting Club’, per un imperdibile appuntamento con un artista definito “intoccabile” dai più grandi della critica musicale italiana.
13 Giugno 2014 [ITA]
DALLA PUGLIA, ANDREA CHIMENTI SI RACCONTA
Live Unplugged & Yuri Recital, esordio il 24 giugno a Foggia
Parte a breve da Foggia, in esclusiva, il nuovo progetto di RadioSpia: Live Unplugged & Yuri Recital, di Andrea Chimenti. Un tour che vedrà tutta la classe del cantante alle prese con musica e letteratura. Un recital-concerto per ripercorrere alcuni brani tratti dagli oltre 11 album dell’artista, ex frontman dei Moda (che, insieme ai Litfiba e Diaframma, iniziarono la new-wave in Italia) e per raccontare il suo primo recentissimo romanzo, ‘Yuri’, edito a maggio.
“L’ispirazione per questo libro nasce dall’osservazione della realtà,” – racconta Andrea, che in questo spettacolo narra e canta se stesso e la sua arte – “in particolare quella che riguarda i ragazzi oggi. Trovo che siano stati depredati dalle generazioni precedenti di una buona fetta di vita e in particolare del futuro. Yuri vuole rappresentare proprio questa condizione. Yuri non ha più memoria e, non riuscendo a comunicare, si rifugia in un mondo fantastico. La sensibilità di una casa editrice come Zona mi ha permesso di poterlo pubblicare”.
Un incontro, quello con RadioSpia, che nasce dal celebre brano di David BowieAshes to Ashes riscritto da The Alpha States & Andrea Chimenti e prodotto dalla label foggiana, come ci racconta Marco Maffei, ideatore dell’iniziativa: “Quando, a marzo, la nostra Ashes to Ashes schizzò al primo posto in Austria, al secondo in Svezia e al terzo in Spagna, nacque anche l’idea di far ascoltare Andrea Chimenti di nuovo qui in Puglia. Sono molto colpito dalla nostra forte affinità artistica e spero che questo tour porti la sua musica, la sua voce e i nostri suoni anche in Nord-Europa, presto”. Si parte dal capoluogo dauno il prossimo 24 giugno alle 18, con la presentazione del libro ‘Yuri’ insieme ad Andrea Chimenti, moderata dal giornalista e scrittore Tony Di Corcia presso la Libreria Mondadori. In serata, si prosegue con una cena con l’artista su prenotazione, presso il ristorante Fuori Squadro. Mentre il giorno successivo, il 25 giugno, presso la Tenuta Fujanera, in Contrada Quadrone delle Vigne a Foggia, spazio all’evento Live Unplugged & Yuri Recital: concerto dal vivo di Andrea Chimenti con la partecipazione di Madame Butterfly and Mr. Bear (duo pop-folk), Roberto Pellicano (voce dei Sis Felix), Giovanni Mastrangelo (bassista e contrabbassista dei Favonio) ed altri artisti della scuderìa di RadioSpia.
Un tour che parte da Foggia, quindi, e che si intende portare in giro per l’Italia e non solo; un numero zero per un evento di alta qualità: un viaggio tra musica e parole, con passi tratti dal libro e con una intensa esibizione live, con voce, piano, chitarra ed ospiti vari.
Giovedì 26 giugno, invece, l’evento farà tappa anche a Siponto, presso lo storico e prestigioso Circolo ‘Sporting Club’, per un abbraccio ideale a tutto il Gargano.
La sua arte a 360°, oggi, Andrea Chimenti la racconta così: “Un processo artistico nasce sempre dalla necessità di comunicare. Per me, credo si tratti proprio di questo. Non è tanto importante il mezzo… ho privilegiato per molti anni il disegno e la musica, ma con il passare del tempo si sono affiancate nuove discipline e per ultimo la scrittura di questo romanzo, scaturito di getto. Una storia che avevo bisogno di raccontare e che ben rappresenta il mio approccio artistico in bilico tra realtà e visione. Ma la musica rimane sempre al primo posto ed è per questo che il romanzo ‘Yuri’ anticipa l’uscita dell’omonimo cd in autunno. In questi anni ho avuto occasione di lavorare in teatro e nel cinema: queste esperienze mi hanno aiutato a crescere trovando nuovi stimoli. In musica difficilmente mi ripeto tra un disco e l’altro, ho bisogno di sperimentare e di spingermi ogni volta un po’ più in là… una delle cose che temo maggiormente nell’arte, come nella vita, è lo stagno. Muovere le acque è la mia occupazione principale”.
Un artista completo ed in ottima forma, quindi, che parte con una nuova serie di concerti dal nord della Puglia.
4 Giugno 2014 [ITA]
PARTE DA FOGGIA IL TOUR PUGLIESE DI ANDREA CHIMENTI
RadioSpia presenta Live Unplugged & Yuri Recital, dal 24 giugno in Puglia
A giugno arriva in Puglia, in esclusiva, grazie all’etichetta discografica RadioSpia, tutta la classe del cantautore Andrea Chimenti. La label foggiana, infatti, ha ideato un mini-tour che partirà proprio dal capoluogo dauno il prossimo 24 giugno, con la presentazione di Yuri, il primo romanzo di Chimenti, raccontato dall’autore e dal giornalista e scrittore Tony Di Corcia, presso la Libreria Mondadori.
La serata proseguirà con una cena con l’artista, su prenotazione, presso il Fuori Squadro (in vico Arco Contini) e farà tappa, il giorno successivo, presso Tenuta Fujanera, in Contrada Quadrone delle Vigne, nei pressi di via Bari (a Foggia), per un concerto dal vivo che ospiterà anche altri musicisti della squadra di RadioSpia, come Madame Butterfly & Mr. Bear (duo pop-folk), Roberto Pellicano (mitica voce dei Sis Felix), Giovanni Mastrangelo (bassista e contrabbassista dei Favonio) ed altri. Chimenti, negli anni Ottanta, era la voce dei Moda, gruppo musicale new wave nato a Firenze, che si ispirava ai Japan e ai Duran Duran. Poi Andrea Chimenti ha costruito intorno alla sua voce e alla sua musica una incredibile carriera da solista, con meraviglie come l’album ‘L’Albero Pazzo’, grandi successi come ‘Vietato Morire’ e il suo ultimo lavoro ‘Tempesta di Fiori’.
Dopo alcune apparizioni cinematografiche, tra cui ‘Sono pazzo di Iris Blond’ di Carlo Verdone, in cui canta il brano ‘Black Hole’ e un film in veste di protagonista appena uscito ‘Sexy Shop’, collaborazioni varie, un duetto con il noto compositore d’avanguardia inglese David Sylvian e una cover del celebre brano di David Bowie ‘Ashes to Ashes’ realizzato da The Alpha States & Andrea Chimenti, pubblicato a marzo proprio da RadioSpia, Chimenti si cimenta con la scrittura pubblicando lo scorso 8 maggio il suo primo romanzo, ‘Yuri’, storia di un ragazzo che perde puntualmente memoria e tenta di sopravvivere in un mondo ostile e sadico, aggrappandosi a un libro, che ricorda molto a una coperta di Linus… E così Andrea porta in Puglia questo suo viaggio tra musica e parole, con il recital tratto dal libro e una intensa esibizione live, in cui canterà accompagnandosi al piano e alla chitarra.
Il 26 giugno l’evento farà tappa anche nello storico e prestigioso Circolo Sporting Club di Siponto, per dare un abbraccio ideale a tutto il Gargano.
2 Giugno 2014 [ITA]
In esclusiva in Puglia, il LIVE UNPLUGGED & YURI RECITAL,
di ANDREA CHIMENTI
Da un’idea di RadioSpia records, Andrea Chimenti in mini tour
tra musica e parole per raccontare… Yuri e se stesso
Un viaggio con la musica, con le parole e con la voce di un artista incredibile, cantante, autore, compositore, musicista, attore e molto altro: questo il senso del mini tour pugliese di Andrea Chimenti, voce e frontman dei Moda negli anni Ottanta.
L’evento partirà da Foggia il prossimo 24 giugno, con la presentazione di Yuri, il primo romanzo del noto cantautore, presso la Libreria Mondadori alle ore 18 e con una cena su prenotazione con l’artista presso il Fuori Squadro (in vico Arco Contini), e proseguirà, in un arco temporale molto ristretto, in giro per il nostro territorio.
Un recital tratto dal libro “YURI”, edito dalla casa editrice Zona (uscito lo scorso l’8 maggio). musica e brani di una immensa bellezza per una ricercata esibizione live, in cui Andrea Chimenti canterà accompagnandosi al piano e alla chitarra.
In alcune tappe, l’evento sarà arricchito da ulteriori ospiti musicali provenienti dalla scuderia della label RadioSpia, che a marzo ha pubblicato proprio un rifacimento del celebre brano di David Bowie “Ashes to Ashes” realizzato da The Alpha States e Andrea Chimenti.
Dopo i Moda, Andrea Chimenti, dal 1992 ha costruito una carriera come apprezzato solista, collaborando con Gianni Maroccolo e molti altri. Nel suo album L’Albero Pazzo, del 1996, duetta con il famoso compositore d’avanguardia inglese David Sylvian, tra l’altro storico frontman dei Japan.
Per Claudio Lancia (di Ondarock), Yuri è “L’avvincente esordio letterario del cantautore Andrea Chimenti, uno di quegli artisti italiani considerati intoccabili. Assieme a nomi quali Giorgio Canali, Marco Parente e Paolo Benvegnù, Chimenti rientra nella ristretta cerchia di musicisti alternativi che raramente hanno sbagliato un colpo e che hanno sempre mantenuto una profonda coerenza di fondo in qualsiasi progetto abbiano portato a termine“. Il 25 giugno, il LIVE UNPLUGGED & YURI RECITAL, è previsto anche a Foggia. A breve i dettagli e le date.
29 Marzo 2014 [ITA]
“Ashes to Ashes” in cima
Secondo la classifica tedesca DLcharts.de, il singolo di The Alpha States & Andrea Chimenti, “Ashes to Ashes”, risulta essere al No. 1 in Austria, al No. 2 in Svezia e al No. 3 in Spagna.